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AREA MARINA ARTICOLO CEAS
PROTETTA
CAPO CARBONARA
L'Area Marina Protetta Capo Carbonara (Villasimius) Archeologia
ha compiuto 20 anni! Adesso che si sente grande, le Numerosi naufragi hanno relegato per secoli, nei fondali
piace raccontarsi, in particolare alle scuole di tutta sottomarini di Villasimius, reperti di tutte le epoche, il più
la Sardegna, e ospitare i visitatori alla scoperta della antico dei quali è una nave romana datata al 250 a.C. che tra-
biodiversità del proprio territorio. Per questo motivo le sportava anfore e ceramiche. Tra gli altri ritrovamenti vanno
operatrici del CEAS AMP Capo Carbonara andranno nelle scuole ricordati quello di un intero galeone spagnolo e di un carico
coinvolte nel progetto I Giardini Possibili e successivamente di vasellame medioevale.
accoglieranno le classi a Villasimius. Viva la biodiversità!
Il Museo Archeologico di Villasimius
La storia di Capo Carbonara è il punto indispensabile di riferimento per chi voglia studiare
Il piccolo comune Carbonara, che solo nel 1862 diviene in dettaglio queste ed altre testimonianze del passato.
Villasimius, prendeva il nome dall'intenso sfruttamento del
carbone di legna, un tempo praticato nella zona.
Le sue coste sono sempre state, nei secoli passati, un'area
strategica per il controllo dei traffici marittimi. Ne sono
testimonianza le numerose torri d'avvistamento, presenti sin
dall'epoca Medievale - spesso sorte sulle rovine di un antico
nuraghe - e il fatto che la costa sia stata sovente preda di
pirati barbareschi.
Le Torri Costiere
Tra le costruzioni ancora visibili ricordiamo la Torre di San
Luigi a Serpentara, la Torre di Porto Giunco, dell'Isola dei
Cavoli, di Capo Boi e la Fortezza Vecchia. In contatto visivo
fra loro, facevano parte di un sistema d'avvistamento che
sorvegliava tutto il golfo di Cagliari.
Custodito nelle profondità del mare c'è persino un
relitto recente, quello del piroscafo Egle, affondato nel
1943.
Francesca Meloni
I Giardini Possibili 15