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preoccupata, all’inizio mi sembrava strano vivere così isolata ma per fortuna
ho una famiglia numerosa e vivo in campagna, così le giornate trascorrono
veloci tra compiti e gioco, appena li finisco corro fuori a giocare a pallone
con i miei fratelli, ci rincorriamo ma la cosa più bella è quando vado a cavallo.
La cosa che vorrei di più in questo momento è rivedere i miei parenti, i miei
compagni, il mio maestro e le mie maestre.
Roberta Fais, Villamassargia.
tutto bene. Villamassargia.
Nicola Cugusi,
La mia esperienza vissuta nel periodo del Corona virus, ovvero questi mesi di quarantena, li ho trascorsi così: inizialmente non pensavo che rimanere a casa fosse così
noioso, anche perché io sono una di quelle persone a cui piace molto uscire. I primi giorni li ho passati malata e sdraiata sul divano. Invece tutto il resto dei due mesi a
casa ho fatto sempre le stesse cose quotidianamente: mi alzavo, facevo i compiti, pranzavo. Fortunatamente ho un bel giardino grande e spesso sono uscita a giocare
col mio gatto e per prendere il sole. Alla sera altri compiti, film e serie TV e poi cena e a letto. Dopo le vacanze di Pasqua, io e la mia classe abbiamo incominciato a
fare le video lezioni online. Le video lezioni sono delle lezioni virtuali, ovvero attraverso un computer la professoressa spiega agli alunni gli argomenti di varie materie.
Inizialmente lo trovavo difficile, anche perché senza una spiegazione alcuni argomenti non mi entravano in testa, ma ora che mi ci sono abituatae ho preso il ritmo, posso
dire tranquillamente che sembra molto più semplice e anche più efficace di quello che pensavo. Oltre alle video lezioni facciamo anche i compiti. Inizialmente mi sono
trovata male perché, essendo malata, ho avuto problemi nel rispetto delle consegne e sono rimasta molto indietro, però anche in questo caso sono riuscita ad adattarmi
e a recuperare quasi tutto. Infine posso dire che la quarantena mi è servita a capire tante cose come, ad esempio, l’importanza dei miei cari e che il divertimento non è
solo fuori con i miei amici, ma anche con la mia famiglia qui dentro.
Alessia Tola, Villamassargia.
Se nel momento del mio trasferimento scolastico pensavo ad un Questi due mesi di quarantena per me sono stati molto noiosi. Cerco
cambiamento drastico delle mie abitudini giornaliere mi sbagliavo di grosso, di impegnare il tempo svolgendo i compiti che ci vengono assegnati dai
o almeno questa situazione non è proprio quello che mi sarei aspettata. È professori, e riordinando la mia cameretta nel modo in cui preferisco.
da marzo che tutti noi ci siamo trovati catapultati in una realtà ben diversa Sento molto la mancanza dei miei nonni, perché non posso più andare a
da quella abituale: nessuno si sarebbe mai immaginato di poter salvare casa loro, come facevo tutti i giorni. Ho anche avuto modo di riflettere
il Paese solo stando a casa (effettivamente è molto comodo, finché non su ciò che mi piacerebbe fare nei prossimi anni e che magari non potrò
devi rimanerci per due mesi senza vedere gran parte dei tuoi cari e dei tuoi realizzare. Quando finirà questa quarantena sicuramente andrò a fare
amici). E così ho dovuto trovare un modo per passare la mia quarantena delle lunghe passeggiate e andrò a trovare i miei nonni. Anche se abito
senza annoiarmi, come penso abbiano fatto tutti. Ho passato la mia in campagna, in questi mesi ho preferito stare chiusa in casa enon
quarantena a studiare (effettivamente quest’anno avrei dovuto sostenere uscire, perché, essendo stata molto male la prima settimana dopo la
anche l’esame e le Prove Invalsi), a leggere ( ho letto tantissimo e ora ho chiusura della scuola, ho tanta paura. Durante la settimana di malattia
finito tutti i libri), a cercare di sentire, per quanto possibile, le persone che mi sono passati tanti pensieri per la testa. Pur non avendo la febbre mi
non potevano essermi vicine e a riflettere. Ho decisamente passato la mia sono preoccupata, soprattutto per tutte le notizie sul Corona virus che
quarantena a riflettere. Ho pensato a tutto: ai miei compagni che non vedo sentivo alla televisione. Spero che questa quarantena finisca presto e
da troppo tempo e ai quali mi sono affezionata subito, alle mie amiche, ai che torni tutto come prima.
miei cari e ai miei parenti, alla mia scuola (mi manca veramente tanto stare Giulia Meli, Villamassargia.
tra i banchi a studiare), alla distanza che mi separava dalle altre persone e
di quanto, a volte, i piccoli gesti possano essere quelli più importanti. Ho Il Corona virus è entrato nelle nostre vite e le ha stravolte completamente. Però, in
sempre pensato che gli abbracci ed il contatto fisico fossero qualcosa tutta questa situazione, ho avuto delle esperienze molto particolari, a partire dalla
di importante, ma non credo di averne mai desiderato così tanti come in scuola, con la didattica a distanza: la tecnologia è fondamentale con questo tipo di
questo periodo, dove la distanza mi impediva di essere felice. La distanza didattica: mi sono ritrovata a dover sfruttare gli strumenti informatici, che prima
ci separa dalle cose, dai luoghi e dalle persone ed è inevitabile sentirne la consideravo un divertimento più che una necessità, e che ora invece sono entrati a
mancanza. Ho imparato però che questo è un pregio, in questa quarantena far parte della mia quotidianità. Non avrei mai pensato di poter vivere una situazione
sono riuscita a capire il vero valore di quello che solitamente mi circondava di questo genere, di vedere le strade di tutte le città deserte, con le persone a
quando non l’ho più potuto avere. A volte ciò che diamo per scontato sono distanza e con indosso mascherine e guanti: tutto ciò è molto strano, ma sicuramente
proprio le cose più importanti, e credo che questo periodo lo abbia fatto rappresenta un’opportunità per crescere. Spero vivamente che questa situazione
capire a tutti. Non vedo l’ora di poter tornare a godermi la mia “vecchia” finisca il prima possibile, anche se la strada è ancora lunga… e già immagino quando
vita, anche se ormai cambiata. A oggi continuo ancora a ripetermi che, dopo racconterò questa storia ai miei figli… e ricorderò l’immagine emblematica di un’
tutto quello che è successo, andrà tutto bene. infermiera stremata sulla tastiera di un PC.
Aurora Maria Lai, Villamassargia.
Chiara Pilliccu, Villamassargia.
10 I Giardini Possibili