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In questo periodo la mia vita è cambiata all’improvviso,

Caro diario, Voglio condividere con te le mie emozioni, il mio vissuto di quarantena. Non è facile        perché devo stare a casa tutto il giorno e tutti i giorni.
svegliarsi e in un attimo realizzare che la tua vita quotidiana è stata sconvolta da una chiusura         Le mie giornate dal lunedì al sabato sono più o meno
forzata e necessaria per il proprio bene a causa dell’infettività del Corona virus. Il mio equilibrio     tutte uguali: mi alzo, faccio colazione, mi vesto, faccio
creatosi in tutti i precedenti anni scolastici, svegliandomi ogni giorno la mattina per recarmi a         i compiti e studio quello che mi hanno assegnato e poi
scuola dove non solo andavo ad apprendere, ma anche ad incontrare e conoscere meglio i miei               finalmente pranzo. Di pomeriggio vado a giocare fuori
compagni ed insegnanti, oggi mi manca. Anche il solo fatto di uscire fuori dalla porta di casa e          perché ho la fortuna di avere un giardino molto grande
respirare a pieni polmoni, sentire la brezza ed il sole o la pioggia sul mio viso mentre vado a fare      e una sorella con cui divertirmi sia in giardino sia dentro
una delle lunghe passeggiate pomeridiane con la bici in campagna, insieme a mia madre e a Luna,           casa. Invece la domenica mi sveglio tardi, guardo se ho
il mio cane. Sono molto triste perché a casa non c’è mio fratello: con le nuove normative è rimasto       qualche compito da recuperare e se non ne ho gioco e sto
bloccato lontano da casa e non so quando potrà fare ritorno per stare con noi. A me manca tanto           con la mia famiglia. A volte guardo anche i film … Questo
perché insieme parliamo di tante cose, mi insegna a fare degli esercizi con il sacco da boxe e mi         periodo mi ha fatto riflettere sul fatto che Non avrei mai
consiglia come mi devo comportare con il cibo, poi i suoi argomenti di biologia biomolecolare mi          pensato che mi sarebbe potuta mancare la scuola, ma in
stupiscono e facciamo dei lunghi dibattiti. Si è vero, sono a casa insieme a mia madre, ma ho paura       questo periodo ho capito che è molto importante, che i
di questo virus, di come possa contagiare chiunque, di cosa possa succedere se colpisse qualcuno          miei compagni mi mancano tantissimo e anche i prof e che
a me vicino, penso alla sofferenza delle persone che sono in ospedale e al dolore straziante delle        bisogna apprezzare le piccole cose di tutti i giorni che ci
famiglie che hanno perso una persona a loro cara. Meno male che adesso le mie giornate sono               permettono di essere felici.
impegnate con lo studio e la realizzazione dei compiti da consegnare per la scuola a distanza: è          Mattia Scanu, Villamassargia.

assurdo che quello che prima davi per scontato adesso non lo è più, chiusi in una classe virtuale. Un

lato positivo di questa situazione è che la natura, senza le fabbriche e senza l’attività dell’uomo, sta

rinascendo, riprendendosi i suoi spazi. Speriamo comunque di poterci incontrare di nuovo quando           Quest'anno e iniziato male per colpa di un virus chiamato corona virus
sarà finito questo periodo di quarantena.                                                                 che causa una malattia chiamata Covid 19. È partito da lontano, ma e
A presto mio caro diario                                                                                  arrivato anche da noi portando tanti problemi. Le persone devono stare
Riccardo Gambula, Villamassargia.                                                                         a casa anche nei giorni di festa come la Pasqua. Ora il problema e per

                                                                                                          tutti, ma soprattutto per bambini che non possono andare nei parchi

                                                                                                          a giocare e non possono praticare il loro sport preferito. Anche per gli

                                                                                                          studenti e un gran problema a causa delle scuole chiuse. Le lezioni online

                                                                                                          sono complicate e seguire i professori attraverso la didattica a distanza

                                                                                                          non e come andare a scuola. Poi ci sono anche gli esami che sicuramente

                                                                                                          non verranno fatti. È tutto complicato, spero che finisca al più presto

In questa quarantena abbiamo avuto tutti del tempo per pensare, non credete?                              possibile per continuare la vita di prima...
Io ne ho avuto molto, forse anche troppo... Ho pensato a come la mia vita fosse                           Andrà tutto bene
prima di tutto questo; devo ammettere che mi vengono le lacrime agli occhi                                Lorenzo Sais, Villamassargia.

solo al pensiero di tutto ciò che facevo prima, con quale spensieratezza facevo

quello che consideravo banale. Sto tutto il giorno al telefono a guardare in

continuazione le mie foto con le amiche durante le uscite o i pigiama party,

quanto mi manca tutto questo; gli abbracci, i baci, le litigate, gli insulti amichevoli,  Ciao, mi chiamo Loris e sono un bambino della prima classe della scuola
le cavolate fatte con le persone più importanti della mia vita, le sorprese che           secondaria. Questo 2020 è iniziato male! In tutto il mondo è arrivato un brutto
mi sono state fatte e che ho fatto. Mi manca tutto questo, ma soprattutto                 virus contagioso che può portare alla morte e il nostro presidente ha deciso che
mi mancano gli sguardi, i loro sguardi. Darei tutto per poter tornare indietro e          dobbiamo stare chiusi dentro casa per paura che si diffonda questa malattia.
dire un “ti voglio bene” in più, perché non lo dicevo mai, non sono una persona           Sono chiuso in casa da cinquantaquattro giorni e non posso avere contatti con
che dice sempre cose dolci per dimostrare affetto, sono solita mostrarlo con              l'esterno, non posso vedere i miei compagni, le mie professoresse e neppure i
i gesti, perché sono dell’idea che le parole svaniscano e si dimentichino, mentre         miei parenti e questo mi ha reso molto triste. Ho imparato ad usare il computer
i gesti no, nonostante ci provi non li dimentichi. E capivo che ero ricambiata in         con tanta velocità per poter proseguire con i compiti a distanza, però sono
tutto perché quando ci vedevamo l’abbraccio non mancava mai, né i sorrisi.                contento perché ho imparato tante cose nuove e ho avuto il tempo di migliorare
È vero anche che in questa quarantena ho passato molto più tempo con la                   in qualche materia in cui stavo indietro. Sento ogni giorno l'affetto dei miei
mia famiglia, ma anche le mie amiche sono la mia famiglia, non è un legame di             insegnanti e capisco che gli manco pure io. Dopo tanti giorni mi manca giocare a
sangue, ma chi ti fa sentire bene diventa indistruttibilmente parte di te, come la        pallone, però cerco di pensare alle cose belle come ad esempio che sto avendo
famiglia. Mi ritengo una persona molto fortunata ad averle trovate, a essermele           più tempo per stare con la mia famiglia. Con la speranza che tutto possa finire
tenute strette e aver lottato con i denti e le unghie per loro.                           presto, continuerò a fare le preghierine prima di andare a dormire per quelle
                                                                                          persone che stanno soffrendo.
Letizia Sotgia, Villamassargia.

                                                                                          Loris Cadeddu, Villamassargia.

Tutto iniziò a dicembre, un virus sconosciuto invase la prima città cinese: Wuhan. Passò un mese e questo virus arrivò anche in Italia. Inizialmente nessuno sapeva come
comportarsi, ma studiandolo in laboratorio hanno capito si trattasse di un virus facilmente contagioso chiamato Corona virus (Covi-19). Arrivò il 4 marzo e si decise,
purtroppo, la chiusura delle scuole e di alcuni negozi per contenere il contagio. Dopo questa decisione si capì che i contagi erano ancora troppo elevati e decisero di
chiudere qualsiasi attività commerciale per una data che ancora oggi è da stabilire. Ci trovammo tutti a sperimentare nuove esperienze e a comprendere come riuscire
a svolgere determinati lavori. Imparammo nel giro di una settimana a scaricare varie applicazioni per la didattica a distanza e anche grazie alle video lezioni inviate da
ogni insegnante sta diventando più semplice riuscire, anche non essendo direttamente in classe, a comprendere tutti gli argomenti nuovi. Mi sono resa conto anche che
mi manca tanto la scuola reale, rivedere i miei compagni, i Professori e l’agitazione prima delle interrogazioni. Questa esperienza mi ha fatto molto ragionare su quanto si
possa pensare che un abbraccio sia banale, invece ora che siamo tutti distanti e ci possiamo vedere solo con delle video chiamate mi rendo conto che quando finirà tutta
questa situazione darò molta più importanza alla presenza di una persona. Spero che un giorno si possa ritornare a vivere con serenità!

Sofia Perra, Villamassargia

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